Le Merende sono un dispositivo site-specific attraverso il quale prendersi cura di noi stessi, del nostro tempo e della realtà in cui ogni volta ci troviamo a operare.
Un’occupazione temporanea dello spazio nella quale è il principio della condivisione, della gratuità e dell’offerta a modellare la pratica artistica, in un settore e in un orizzonte sociale in cui è il denaro – o meglio, la sua mancanza strutturale – a determinare percorsi creativi e professionali.
Le Merende sono la nostra risposta a un’impossibilità latente di fare, ma contemporaneamente alla necessità costante di produrre. Il meccanismo con cui viene realizzato è nomade e ludico allo stesso tempo. Un nucleo fisso di “resident” si sposta ogni volta, incontra e invita dei “guest” scoperti attraverso un lavoro di mappatura e di ricerca sul territorio, costituendo una comunità temporanea ed effimera attorno a delle pratiche semplici, quotidiane, ricreative. Tatuaggi, manicure e conversazione, dj set, consulenze editoriali per messaggi scomodi o progetti impossibili, giochi di prestigio, sedute spiritiche, tappeti, amuleti, oggetti, spiriti guida, totem eccetera si iscrivono in uno spazio reale e immaginario in cui fermarsi e stare. A prescindere da dove vieni, dove devi andare, quanto tempo hai, quanto guadagni.
Le Merende sono un dispositivo con cui si instaura un dialogo con il territorio ma anche con il quale si allestisce un ambiente, che in questo si inscrive per alterarlo e aprirlo attraverso dei varchi spazio-temporali. La preparazione delle merende è a cura dei resident: Bunny Dakota, Palomathoot, Pampa Prince, Velvet Orayo e Tuna Roarrr. A offrire le Merende, insieme ai resident, un numero variabile di guest: persone appassionate in un settore o in una pratica, che mettono a disposizione degli ospiti il loro tempo e la loro opera. I resident scelgono e coinvolgono i guest in una temporanea occupazione di uno spazio e di un contesto, costruendo una comunità nomade a partire da relazioni preesistenti (amici, conoscenti, persone care) che si intrecciano con quelle nate dalla ricerca sul campo.