Petrolio. Uomo e natura nell’era dell’Antropocene entra nel vivo delle proprie attività per Matera 2019. Uno sguardo ampio sulle grandi questioni aperte dei nostri tempi attraverso una selezione di interventi dalla danza, dalle arti performative, dal pensiero, dalla musica, e dall’architettura, in un programma di produzioni spettacolari originali, seminari, workshop e incontri con gli artisti, che attraverseranno la Capitale europea della cultura 2019 in due momenti, nel mese di giugno, e nel mese di settembre.
Tutti gli eventi troveranno la loro realizzazione tra il Campus dell’Università degli Studi della Basilicata e il Parco del castello Tramontano di Matera.
Per quanto riguarda gli appuntamenti di giugno, gli spettacoli e le performance si svolgeranno in una prima tornata dal 14 al 16 giugno, e in una seconda tornata dal 22 al 23 giugno 2019. Fitto anche il calendario di incontri con i protagonisti, seminari e workshop sul tema dell’Antropocene, dell’ambiente e del paesaggio.
Il titolo del progetto prende spunto da Petrolio, il romanzo incompiuto di P.P. Pasolini che registra, sullo sfondo del petrolio quale motore oscuro delle vicende umane, le mutazioni in atto nei paesaggi sociali, urbani e naturali. Mutazioni tali da indurre scienziati e pensatori contemporanei a coniare il nome di una nuova era, l’Antropocene: un’era geologica in cui il fattore determinante negli equilibri dell’ecosistema è il comportamento dell’essere umano, capace di stravolgere millenari sistemi di interdipendenza tra uomo e natura.
I curatori Francesco Scaringi e Giuseppe Biscaglia, fondatori dell’Associazione Basilicata 1799 che co-produce il progetto con la Fondazione Matera-Basilicata 2019, hanno costruito un progetto che chiama a raccolta coreografi, architetti, filosofi e curatori per elaborare nuovi pensieri, immagini, opere per affrontare i tempi a venire secondo i propositi del dossier di Matera Capitale europea della cultura e operare un confronto tra generazioni diverse.
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Il progetto si suddivide in quattro sezioni: Giacimenta, Sedimenti, Pensiero geo-logico, Stratificazioni.
Giacimenta, a cura di Francesca Corona (premio Ubu per Short Theatre) e Michele Di Stefano (Leone d’Argento alla Biennale Danza di Venezia), rigetta la pulsione al disastro come irreparabile disgiunzione tra uomo e natura. La comunità è individuata come nodo più elevato delle energie naturali, coniugando la necessità della convivenza con l’accordo funzionale ed estetico con il cosmo. Esplorare stratigrafie geologiche, sociali e umane per ridisegnare connessioni. Gli artisti coinvolti sono Maria Hassabi (New York) con Figures (2019), una coreografia che sfida l’immobilità realizzata insieme a giovani danzatrici e danzatori tra gli 8 e i 15 anni; Alessandro Sciarroni (San Benedetto del Tronto) con Turning_Matera, un viaggio psicofisico ed emozionale, una danza di durata, ispirata al fenomeno delle migrazioni degli uccelli verso i luoghi d’origine prima della morte; Silvia Rampelli (Roma) con Child’s portrait, insieme agli anziani della casa di riposo Brancaccio di Matera, un laboratorio basato sulla percezione di sé in una dialettica di identità e alterità in cui i corpi si consegnano al tempo; Industria Indipendente (Roma), con un habitat di svago, condivisione e scambio reciproco del ciclo Le Merende che animerà e renderà accogliente il Parco del castello Tramontano nei giorni di Giacimenta.
Sedimenti, a cura di Massimo Carosi (Associazione Danza Urbana), articola il progetto collettivo Who cares? Ecologia del dialogo, tra coreografia e musica. Per la danza, un percorso creativo di residenze tra Firenze, Ravenna, Beirut e Matera ha coinvolto quattro giovani coreografi provenienti da diverse parti del Mediterraneo per dare corpo a un’opera che fonde esperienze, visioni ed estetiche individuali in un’opera collettiva che risponda alla domanda «A chi importa?»: la comunità e il mettere in comune diventano l’unico antidoto possibile per reagire alle incognite dell’incertezza futura e presente, cogliendo la lezione offerta dalla roccia, che si disgrega in frammenti che, a loro volta, nel lento accumularsi e cementarsi fra loro, diventano nuova roccia. Ne sono parte Bassam Abou Diab (Libano), Yeinner Chicas (Spagna), Olimpia Fortuni e Leonardo Maietto (Italia). Per la musica, si ricorrerà a suoni e metodi provenienti da due angoli del Mediterraneo: Ayman Sharaf El Dine (Libano), con la sua grande cultura strumentale tradizionale, e Stefano Zazzera (Italia), dj che ha calcato le scene mondiali, con un dj set tra musica elettronica e sincretismo tra generi. La sezione Pensiero geo-logico, a cura degli stessi Francesco Scaringi e Giuseppe Biscaglia, intende aprire orizzonti finalizzati a rimodulare il pensare e l’agire nel rapporto uomo-terra attraverso laboratori attivi sulle questioni dell’Antropocene. Crea sottotesti e ipertesti intorno alle drammaturgie, le attiva e le propaga nel dibattito pubblico e nella consapevolezza di ognuno. Mira a favorire, inoltre, prassi basate sulla conoscenza e il rispetto della complessità della natura, la realizzazione di luoghi-giardino in cui gli esseri umani entrano in empatia con il mondo vegetale senza la pretesa di un “giardiniere dispotico” e la creazione di performance che relazionino la sensibilità umana con gli altri esseri della natura. Interverranno, tra seminari e workshop, i filosofi Marcello Di Paola, Emanuele Coccia e Gianfranco Pellegrino, e gli architetti, urbanisti, paesaggisti, ricercatori e docenti Luca Catalano e Annalisa Metta (dello studio Osa), Volumezero architecture and landscape, Piergiuseppe Pontrandolfi, Mariavaleria Mininni, Bartolomeo Dichio e Anna Mininni.
La sezione Stratificazioni, a cura di Abito in Scena, considera l’idea della costruzione di identità come stratificazione di relazioni umane e naturali in ecosistemi complessi. Il percorso creativo si avvarrà di una scrittura scenica elaborata con le persone e di un’accurata documentazione. La storia e la contemporaneità si intrecciano con il futuro di uomini, donne e contesti abitativi che segnano il senso del riconoscersi e dell’appartenere a un luogo. Gli output di Stratificazione avranno luogo a settembre.
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Conferenza stampa per la presentazione del progetto lunedì 10 giugno ore 10.00
Campus dell’Università degli studi della Basilicata — Matera
Aula A210
Saranno presenti:
Ariane Bieou, Manager culturale per la fondazione Matera-Basilicata 2019;
la rettrice dell’Università degli studi della Basilicata Aurelia Sole;
i curatori del progetto Francesco Scaringi e Giuseppe Biscaglia;
artisti Maria Hassabi, Silvia Rampelli, Alessandro Sciarroni
i curatori delle sezioni Michele Di Stefano e Massimo Carosi;
una rappresentanza di BCC Basilicata.
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Per il kit stampa: